II caso Ilaria Salis piomba sulla campagna per le Europee e, se l'insegnante italiana detenuta a Budapest verrà eletta, rischia subito di finere sul tavolo della presidenza del prossimo Parlamento europeo. L'elezione all'Eurocamera «non garantisce la fine della detenzione», spiegano fonti che a Bruxelles hanno familiarità con la gestione delle pratiche dell'immunità da parte del Pe. Secondo le disposizioni attuali un candidato eletto al Parlamento europeo però beneficerebbe immediatamente dell'immunità e «ciò implica che se questo candidato fosse detenuto in uno Stato membro, quest'ultimo dovrebbe inviare all'Eurocamera una richiesta di revoca dell'immunità».
Il rischio, insomma, è che si apra un contenzioso tra il Parlamento europeo e l'Ungheria.
C'è poi un altro aspetto da tenere in considerazione. Il diritto di un eletto a recarsi alla Plenaria a Strasburgo, secondo alcune fonti parlamentari, potrebbe permettere all'italiana di recarsi in Francia già alla prima riunione della nuova assemblea.
I precedenti
Nella storia dell'Eurocamera ci sono stati casi simili, anche se tutti con caratteristiche differenti.È passata da Strasburgo la vicenda giudiziaria più celebre d'Italia, quella di Enzo Tortora.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2024, 23:01
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