Eredità Agnelli, colpo agli Elkann. Il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro di materiali presi in consegna dalla guardia di finanza su indicazione della procura di Torino nell'inchiesta che ruota intorno all'eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento era stato emesso dai pubblici ministeri lo scorso 6 marzo. Gli avvocati dei fratelli Elkann e del commercialista Gianluca Ferrero avevano presentato ricorso contro il sequestro. I legali avevano affermato che il sequestro sarebbe illegittimo per questioni di pertinenzialità.
I legali avevano presentato il secondo ricorso contro il risequestro disposto dai pm dopo che il tribunale del riesame, in occasione del primo sequestro, lo scorso 7 febbraio, aveva disposto la restituzione di parte del materiale sequestrato, oltre a documenti anche device, pc e telefonini. I magistrati che indagano sull’eredità di Marella Caracciolo ipotizzano la residenza fittizia della vedova dell’Avvocato in Svizzera e una conseguente evasione fiscale. Con il sequestro disposto il 6 marzo scorso la procura aveva ampliato il numero delle persone indagate e inserito nuovi reati.
Le indagini
A indagare è il procuratore aggiunto Marco Gianoglio con i colleghi Mario Bendoni e Giulia Marchetti, che tra l’altro hanno deciso di ricorrere a loro volta in Cassazione contro la precedente decisione del Riesame che aveva parzialmente annullato i primi sequestri.
L’indagine nasce da un esposto di Margherita Agnelli, figlia di Marella e dell’Avvocato, e ruota intorno alla residenza fiscale di Marella Caracciolo, deceduta il 23 febbraio 2019. Secondo l’accusa Donna Marella risultava in quegli anni residente in Svizzera per il Fisco, invece era dimorante a Torino, accudita da badanti e camerieri. I procuratori ipotizzano una dichiarazione fraudolenta relativa alle dichiarazioni dei redditi 2016 e 2019 di Marella Agnelli.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Marzo 2024, 10:16
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