Virus B delle scimmie, mortalità altissima: «Evitare contatti diretti». Quanti contagi ci sono, sintomi, cure e pericoli

Lunedì 15 Aprile 2024, 15:47 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 19:37

Cos'è il virus B delle scimmie

Il virus B delle scimmie «è un virus erpetico», spiega Caruso, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili. «I virus erpetici sono molto diffusi - ricorda - mentre questo virus in particolare è limitato ad alcune scimmie, evidenziato per la prima volta nei primi decenni del secolo scorso nei cercopitechi e chiamato perciò anche virus 'cercopitechino'».

«Per molto tempo si è trattato più che altro di una curiosità scientifica. In passato, infatti - racconta lo specialista - ad alcuni operatori di laboratorio che per i loro esperimenti avevano a che fare con le scimmie, lavorando direttamente con questi animali oppure maneggiandone tessuti o materiali biologici, è successo di infettarsi. Si è capito allora che il graffio o il morso di una scimmia portatrice di questo virus, o il contatto con un suo fluido infetto, magari attraverso un taglio accidentale, poteva far ammalare l'uomo. E l'infezione poteva essere grave, rapidamente mortale se coinvolgeva il sistema nervoso centrale. Si è quindi cominciato a fare analisi sulle scimmie che venivano importate per la ricerca e questo pericolo, a livello di laboratorio o comunque di animali in cattività - sottolinea Caruso - è stato completamente sventato. E' rimasto però il problema delle scimmie 'wild', in libertà nella natura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA