In bicicletta fino alla Siberia, Lorenzo Barone bloccato dal Covid: «Non riesco a tornare in Italia»
di Lorenzo Pulcioni e Vanna Ugolini
Lorenzo Barone ce l'ha fatta Dopo 44 giorni di viaggio raggiunge il Polo del Freddo in bicicletta
Partito il 16 gennaio da San Gemini, Barone è atterrato a Magadan e da lì si è messo in viaggio per 44 giorni pedalando per 1.500 chilometri fino a Ojmjakon, il cosiddetto "Polo del Freddo" dove il termometro scende anche sotto i 70 gradi. Da lì, dopo qualche giorno di riposo, ha macinato altri 650 chilometri fino a Jakutsk, nella Yakutia. Proprio lì un camionista che lo accolto per bere un the caldo lo ha informato dell'emergenza sanitaria, con due semplici parole: Italia, virus!. Lo stesso che gli ha dato un passaggio fino a Irkutsk, altri 3.000 chilometri di strada ma stavolta non in bicicletta. Ora gli manca solo tornare in Italia. Gli ultimi 2.700 chilometri fino a casa. Doveva essere la parte più facile e invece è diventata, se non la più faticosa, di certo la più complicata, almeno dal punto di vista logistico. E' primavera, l'inverno rigido è alle spalle e Lorenzo ha visto sciogliersi con i suoi occhi il lago ghiacciato. Ma l'epidemia scoppiata in Italia e nel resto del mondo ha improvvisamente complicato tutto. Con la calma tipica di chi sa che i viaggi nascondono sempre imprevisti, Barone non ci pensa e preferisce concentrarsi sui bei ricordi e gli aspetti positivi: «In questi ultimi tre mesi ho avverato due sogni: il Polo del Freddo e il lago Baikal conclude - ma niente sarebbe stato possibile senza le persone che mi hanno aiutato a preparare l'attrezzatura per la bicicletta. Quando tornerò, il primo posto dove andrò a fare un check-up della bici sarà da loro». Speriamo, il prima possibile.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Aprile 2020, 22:02
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