Fine estate nel Parco Nazionale Gran Paradiso, per ammirare camosci e stambecchi
di Marta Ghelma
Dagli 800 metri del fondovalle fino ai 4.061 metri della vetta del Gran Paradiso, il Parco conserva una biodiversità unica. Oltre al ritorno del lupo e del gipeto, quest'immenso corridoio ecologico ospita circa 2.600 stambecchi, ben 7.700 camosci e migliaia di varietà botaniche tra le quali si annoverano anche endemismi rari. Gli stambecchi del Parco, inoltre, grazie ai programmi di reinserimento, hanno contribuito a ripopolare l'intero arco alpino. Il più famoso esemplare di tutti i tempi è senz'ombra di dubbio il cosiddetto Sultano. A vent'anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 16 marzo 1994, il più vecchio (ha sfiorato i 18 anni!) e prestigioso stambecco delle Alpi è ricordato attraverso un libro, “Sultano delle nevi” di Ariberto Segala, e da un filmato, “Sultano” di Stefano Borney.
A stretto contatto con il Guardaparco, poi, s'impara a rispettare questo importante lavoro fatto di impegno fisico, continue osservazioni diurne e notturne, solitudine e notti trascorse nei casotti del Parco, una rete di piccoli “rifugi” riservati al corpo guardie. Situati ad un'altitudine compresa tra i 2.000 e i 2.200 metri, ad ognuno dei casotti è attribuita una caratteristica distintiva, per cui se Levionaz è dedicato principalmente allo studio dello stambecco, Orvieille è il place to be per conoscere tutti i segreti della simpatica marmotta.
I NOSTRI CONSIGLI
Per saperne di più sul Parco e sulle sue attività di conservazione, il Centro Visitatori di Rhêmes-Notre-Dame offre tutte le informazioni utili per la didattica e l'organizzazione di gite ed escursioni guidate nel territorio del Gran Paradiso.
Info generali sul sito della Fondazione Grand Paradis http://www.grand-paradis.it che promuove le attività sul versante valdostano del Parco. Sul sito del Parco http://www.pngp.it è possibile trovare info anche sulle attività sul versante piemontese.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Settembre 2014, 22:19
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