Treno e compagni di viaggio molesti: ecco la lista

Treno e compagni di viaggio molesti: ecco la lista

di Anna Franco
Si dice che non sarebbe importante la meta quanto il cammino. Ovvero: il viaggio e le esperienze e le emozioni che dona avrebbero pi valore del luogo stesso che si va a raggiungere.



Potrebbe essere vero e proprio per questo potrebbe essere deleterio avere dei compagni di viaggio scomodi o fastidiosi. Ora, in linea di massima, si è tutti abbastanza saggi e conoscitori del proprio animo e di quello altrui per sapere con chi è meglio condividere valigie e guide turistiche e chi, invece, è preferibile evitare tra i nostri conoscenti. Esperienza insegna, peraltro, che dopo qualche giorno o una settimana di vacanza ci sono coppie che scoppiano e amicizie di lunga data terminate tragicamente, ma, fortunatamente, anche nuovi amori e complicità che nascono.



Il destino, perfido e crudele, però, ci mette sempre del suo e, così, può capitare che si abbia vicino, per tutta la durata del viaggio, uno sconosciuto molesto, antipatico e anche maleducato. Visto che si impara più dalle esperienze negative che da quelle positive, c'è chi si è dilettato a stilare una vera e propria classifica della sciagura che veste gli abiti, spesso anonimi, del compagno di treno da evitare.



I dati arrivano da una ricerca svolta da Coesis su incarico di Tempo, sì, proprio la marca dei fazzoletti.



In effetti, i passeggeri raffreddati, che tossiscono e vedono il loro naso vivere in una simbiosi costante col quattroveli di carta non sono molto amati, causa rumori molesti, ma soprattutto rischio di contagio.



Andando con ordine, però, in primis si scopre che un tempo le vetture su rotaia erano considerate un luogo perfetto per stringere conoscenze e fare quattro chiacchiere. Oggi, invece, non solo le persone, ma anche il panorama dal finestrino sembrano aver perso il loro fascino in favore di altri passatempi. In base ai dati raccolti sembrerebbe che la maggior parte delle persone preferisca leggere, studiare o ascoltare musica dal lettore mp3 (oltre il 70%). C'è poi un 21% che parla al telefono e, in tal caso, si spera lo faccia a bassa voce o nel corridoio tra una vettura e l'altra, visto che chi racconta a un intero convoglio i suoi affari personali o professionali non è molto amato. Infine, un 17% preferisce rilassarsi o schiacciare un pisolino, ovviamente confidando che il soggetto in questione non russi, altro fattore che provoca un certo fastidio.



Pochi sono quelli che lavorano: solo il 3%.



Il popolo dei viaggiatori in treno ha comunque una certezza: la presenza in un viaggio su quattro del compagno molesto. Dalla ricerca emerge che ben otto viaggiatori su dieci dichiarano di aver avuto un vicino fastidioso al limite della nausea, ma, d'altro canto, la metà degli intervistati afferma di non aver mai avuto comportamenti fastidiosi. Qualcosa, quindi, non torna e verrebbe da pensare alla classica situazione in cui si vede il granello di polvere negli occhi altrui e non la trave nei propri.



Visto che in molti amano rilassarsi o chattare col tablet o, comunque, rifugiarsi in una propria dimensione isolata, mal visti sono i forzati della chiacchiera, con i propri vicini o al cellulare. Una colonna sonora che parla di argomenti banali (quelli classici tra sconosciuti) o che rincorre tra una galleria e l'altra con le parole il proprio compagno, amico o collega è qualcosa che fa perdere la pazienza a molti. Non amati nemmeno gli irrequieti, quelli, insomma, che si alzano per andare al bagno, poi scalpitano per prendere qualcosa in valigia, si muovono per fare due passi e, appena tornati al loro posto, sentono la necessità di andare al bar a prendere un caffè, pestando sistematicamente i piedi dei vicini od obbligandoli ad alzarsi più volte.



Sarebbe meglio che prenotassero un posto singolo. D'altronde si può. E non sono pochi quelli che scelgono poltrone strategiche, in modo da isolarsi il più possibile da altri viaggiatori, più o meno molesti, da bambini capricciosi che urlano o tirano giocattoli e da logorroici vari.



Se poi, senza accorgersene, si fosse, invece, nel novero dei fastidiosi, seduti a un posto singolo si è certi di non essere troppo notati. Peccato che questo tipo di sedute siano la minoranza e siano le prime a essere prenotate. Si può solo confidare nei viaggi che, sulle lunghe distanze, sono sempre più brevi grazie alle velocità maggiori dei treni e seguire il trend della statistica, secondo la quale, in fondo, siamo un popolo abbastanza tollerante. Il 42% degli intervistati sopporta in silenzio, mentre un 26% tra occhiate e rimproveri diretti sottolinea il fastidio e un 30% cambia posto.



Ultimo consiglio: evitare profumi eccessivi e troppo invasivi, che, alla lunga, provocano mal di testa nel vicino. Ovviamente, invece, lavarsi non deve essere un optional.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Febbraio 2014, 09:06
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