Verso il Transfem Pride a Terni: alla Casa delle Donne si parla di Hate Speech

Verso il Transfem Pride a Terni: alla Casa delle Donne si parla di Hate Speech

Entrano nel vivo le iniziative che porteranno alla parata del Transfem Pride in programma il prossimo 25 maggio a Terni. Domani, venerdì 3 maggio, alle 18.30 alla Casa delle Donne di Terni in via Aminale, incontro con Dora Farina e Simona Schiavoni per parlare di contrasto al linguaggio di odio. Nelle prossime settimane continueranno a susseguirsi altre iniziative ed occasioni di incontro e approfondimento di tutti gli aspetti che investono la lotta transfemminista e della comunità LGBTQIA+.

«Il Pride non è solo un momento di celebrazione e orgoglio - spiegano le organizzatrici - ma anche di condivisione, crescita e formazione sulle tematiche che investono la nostra comunità, tra queste l'odio online, agito dagli utenti e alimentato persino dagli attori politici».

Proprio l'hate speech sarà l'argomento dell'iniziativa dal titolo «Contrastare il linguaggio d'odio. Per un'educazione al rispetto contro l'Hate Speech» promosso da Terni Donne aps in collaborazione con E Se Domani Terni. L'incontro vedrà la partecipazione di Dora Farina, responsabile della Task Force sull'hate speech di Amnesty International e Simona Schiavoni, avvocata e operatrice antiviolenza della Casa delle Donne di Terni. Un'occasione che nasce proprio dalla necessità di sensibilizzare e informare l'opinione pubblica su un fenomeno tanto diffuso e trasversale che tende a colpire minoranze e soggetti più vulnerabili sulla base di disabilità, identità, genere, orientamento sessuale, etnia, provenienza e condizione sociale.  

«L'azione di sensibilizzazione risulta ancor più necessaria nella nostra città che, nella Mappa dell'intolleranza pubblicata nel 2023 dallìassociazione VOX - osservatorio italiano che fotografa l'odio sui sociali, è risultata come la città più intollerante d'Italia, davanti anche a città di ben altra grandezza come Roma Milano e Torino.

Quando il livello di odio è già saturo, non c'è neppure bisogno di qualcuno o qualcosa che dia il là alla violenza verbale online».

L'Hate Speech, nella definizione di Amnesty International, è «diffuso, perché coinvolge innumerevoli utenti della rete, in qualità di vittime o di perpetratori; liquido, perché si propaga con forza in modo rapido e a ampio raggio, difficile da contenere; pericoloso, perché il suo sdoganamento è al tempo stesso causa e effetto di un processo di cambiamento culturale che conduce a manifestazioni di discriminazione e intolleranza offline».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Maggio 2024, 14:48
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