Terni. Giovane accoltellata, la rabbia del padre: «Poteva ucciderla»

Terni. Giovane accoltellata, la rabbia del padre: «Poteva ucciderla»

IL CASO

«Devo ringraziare la giovane barista che si è affacciata dal muraglione gridando e facendo desistere quel ragazzo armato di coltello, perché davvero poteva finire male per mia figlia». Francesco è il padre di Sara (nomi di fantasia) che giovedì scorso è stata aggredita con un coltello da un giovane magrebino che conosceva da qualche giorno, al parco della Passeggiata, nei pressi di Porta Sant'Angelo. La ventottenne ternana è ancora sotto choc, ha riportato un ferita da ad una mano tanto che, con molta probabilità, dovrà sottoporsi ad una delicata operazione chirurgica all'ospedale Santa Maria per recuperare la completa funzionalità dell'arto.
Francesco è ancora arrabbiato per quanto accaduto e ci tiene a far sapere che sua figlia è una brava ragazza e che vive con lui, non una sbandata: «Sara non è una sbandata come ha detto qualcuno - dice il padre della giovane - vive con noi da tempo, soprattutto non è stata ferita dal vetro di una bottiglia rotta ma da un coltello che quel giovane portava con sé abitualmente, con il quale l'ha minacciata e colpita per un rifiuto».
Poi, ripercorre la serata di giovedì 2 maggio quando c'è stata l'aggressione: «Sara è andata da un suo amico in un appartamento nei pressi di via Turati, lì c'era anche questo ragazzo marocchino, conoscente del padrone di casa, che poi si è offerto di accompagnare mia figlia in centro. Ha riferito il suo nome e di avere compiuto 18 anni da poco, e sembrava un giovane tranquillo tanto che ha chiesto a mia figlia di andare a fumare una sigaretta alla Passeggiata, poi con una scusa ha convinto Sara ha spostarsi in una zona più appartata sotto Porta Sant'Angelo, nei pressi del mulino e dell'orto botanico, e lì è avvenuta l'aggressione fisica; lui ha tentato un approccio cercando di abbracciarla, lei si è rifiutata e lui ha tirato fuori un coltello, malgrado mia figlia abbia iniziato ad urlare, il magrebino ha cercato di farla stare zitta colpendola alla testa violentemente con l'impugnatura del coltello tanto che ha ancora un ematoma ben visibile; mentre lei cercava di divincolarsi l'ha ferita alla mano. Le sue grida hanno richiamato l'attenzione di una giovane barista di un locale che si trova a pochi metri di distanza che ha iniziato a gridare anche lei per farlo desistere. Il giovane finalmente è fuggito via salendo le scalette e dileguandosi in via Cavour e sperando tra i vicoli del centro». Sara è stata soccorsa e medicata, sotto choc, da alcuni passanti e dalla barista che tentato di fermare l'emorragia con una maglietta stretta al braccio, poi è stata trasportata al pronto soccorso del Santa Maria, dove sono arrivati anche i carabinieri per comprendere cosa fosse successo: «Mia figlia -dice ancora il padre -non ha ancora avuto la forza di denunciare quel ragazzo facilmente identificabile, l'unica cosa certa è che si tratta di una persona pericolosa che gira con un coltello e che può fare male ad altri. I carabinieri mi dicono che per perseguirlo serve una denuncia ma non posso costringere Sara a farla perché lei ha paura e non vuole altri problemi».
Co.Vi.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2024, 11:42
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