"Vincere o niente": la ricetta per la vittoria nel libro del coach di Michael Jordan e Kobe Bryant

"Vincere o niente": la ricetta per la vittoria nel libro del coach di Michael Jordan e Kobe Bryant

di Ebe Pierini

“La capacità di vincere è dentro di noi”. Parola di Tim Grover che, nella sua carriera di coach, ha allenato e aiutato a raggiungere il successo Michael Jordan e Kobe Bryant, i più grandi campioni della storia del basket. La sua ricetta per diventare un vincente la racconta nel suo ultimo libro “Vincere o niente”, edito da Mondadori. La sua formula è semplice: per vincere, nel lavoro, nella vita o nello sport, bisogna essere costantemente affamati di sfide, bisogna mettersi sempre in discussione, impegnarsi al massimo per eliminare tutti quei cliché e quei pensieri negativi che ci rendono mediocri. Poco importa che si sia un atleta, un imprenditore, un dipendente, un libero professionista. Essere competitivi “è una questione di tacito desiderio. Di fame. Adrenalina. Dolore, Fatica, Invidia, pressione”.

Grover individua 13 principi fondamentali del vincere:

Vincere rende diversi e la diversità spaventa
Vincere è una guerra combattuta sul campo di battaglia della mente
Vincere è la vera scommessa su te stesso
Vincere non significa essere senza cuore, ma usarlo meno
Vincere a volte tocca agli altri, ma sta a te impedirlo
Vincere è tutto o niente, non esiste equilibrio
Vincere è da egoisti
Vincere è un viaggio all’inferno: e se getti la spugna, ci resti
Vincere è un test senza risposte esatte
Vincere è avere dentro un demone segreto
Vincere è dire tutta la verità
Vincere non è una maratona, è una gara di velocità senza traguardo
Vincere è tutto

Migliorare le performance è possibile. Basta abbattere tutte le piccole grandi bugie che ci costruiamo, autosabotandoci, e che ci impediscono di esprimere il massimo del nostro potenziale. Non c’è spazio, infatti, per chi non crede davvero di voler cambiare, di voler migliorare, per chi non desidera raggiungere il successo con tutte le sue forze.

“Tutti i miei clienti erano a caccia di qualcosa: un record, un ingaggio, un’eredità, un fantasma” racconta Grover.  “Michael Jordan cercava l’immortalità e l’ha trovata. Vivrà per sempre. Anche Kobe vivrà per sempre. Anche lui cercava l’immortalità ma prima che  fosse lui a trovarla è stata lei a trovare lui” prosegue.

Michael Jordan  ha conquistato 2 ori olimpici e 6 titoli NBA. Nel 1999 è stato eletto il più grande atleta nordamericano del XX secolo, un’icona dello sport. Il più grande cestista di tutti i tempi. Ha ricevuto anche la medaglia presidenziale della libertà da Barack Obama.

Kobe Bryant aveva all’attivo 2 ori olimpici ed è entrato di diritto tra i migliori giocatori dell’NBA. Ma non si è limitato allo sport. Ha vinto il Premio Oscar per il cortometraggio d’animazione “Dear Bascketball”. È morto il 26 gennaio 2020 nello schianto del suo elicottero insieme alla figlia Gianna di 13 anni e ad altre 7 persone. “La vita di Kobe si riassume in una serie di successi alimentati dalla sua insaziabile voglia di riuscire. Più gli dicevi che una cosa non si poteva fare, più lui voleva farla. Non poteva limitarsi a fare un giro in bici, lui doveva farlo nel deserto, nell’ora più calda della giornata, solo per dimostrare che ne era capace” ricorda Grover.

Nel suo libro il coach dei campioni descrive la vittoria in tutta la sua gloriosa generosità e straziante crudeltà. Ecco qui una serie di massime e di citazioni tratte da “Vincere o niente” che potranno fare da sprone a molti.

“La vittoria è ovunque. In ogni istante della tua vita hai la possibilità di riconoscere un’occasione, sforzarti di più, abbandonare paure e insicurezze, smettere di ascoltare quello che dicono gli altri e decidere di essere il solo padrone di quel momento”.

“Se riesci a resistere, se riesci a sopravvivere al campo di battaglia mentale, se riesci a sopportare la paura, il dubbio e la solitudine la vittoria vorrebbe scambiare due parole con te”.

“La vittoria è la vera scommessa su te stesso la differenza tra sognare una cosa che potrebbe accadere e viverla davvero”.

“La vittoria è pazzia. Non dorme e non capisce perché tu lo faccia”.

“Si rifiuta di condividere il tempo e lo spazio con le altre persone della tua vita, come un’amante gelosa che da te vuole e ottiene tutto. È un’ossessione divorante, che appare irrazionale agli altri e perfetta a te.

La vittoria non perdona. Se ti adagi, se mostri debolezza, sei finito”.

“La vittoria è l’amante che ti porta in paradiso per tutta la notte e scompare prima dell’alba. È il sogno che non riesci più a ricordare quando ti svegli”.

“Se sei disposto ad accettare il sacrificio, la pressione, le critiche e la sofferenza, se pensi di poter imparare a concentrarti sul risultato anziché sulle difficoltà puoi inseguire la vittoria, lottare per conquistarla e difendere il tuo diritto di darle la caccia”.

“Non c’è mappa, non c’è luce, non c’è asfalto che conduca alla vittoria. È la strada per il paradiso e comincia all’inferno”.

“La vittoria è dentro tutti noi e nelle scelte che dovrai fare: la vittoria è dentro tutti noi, ma nella maggior parte dei casi è lì che resta, intrappolata sotto una vita di paura, preoccupazioni, dubbi”.

“Il premio alla fine della corsa resta così intrigante, così irresistibile e splendido che continuiamo a correre, inciampare, sacrificarci e competere per metterci le mani sopra”.

“Quando sai cosa pensare sei pronto a competere. Quando sai come pensare sei pronto a vincere. L’istruzione ti insegna cosa pensare ma è l’esperienza di vita a insegnarti come pensare”.

“a fiducia in se stessi è il farmaco, e la vittoria il solo modo di procurarselo. È la cura per il dubbio, l’insicurezza, il panico e la scarsa autostima, l’antidoto alla sensazione di caduta libera che sperimenti quando spendi il controllo, il vaccino contro la paura e la debolezza. Solo che la vittoria non si può prescrivere e nessuno può fornirtela: o te la senti nelle viscere e la tiri fuori oppure no”.

“L’eccellenza è solitaria. Nessuno capirà mai quello che hai passato per arrivare dove sei”.

“I soggetti sicuri di sé sono una particolare specie di “killer”: sono indistruttibili perché sono già stati distrutti. Come sono diventati così sicuri di sé? Non perché gli altri li hanno osannati organizzando parate con lancio di stelle filanti, ma perché sono stati buttati a terra, presi a calci e derisi, e perché hanno imparato a proprie spese quanto, in realtà, sono forti e potenti”.

“Controlla i tuoi pensieri e controllerai le tue emozioni. Controlla le tue emozioni e controllerai le tue azioni. Controlla le tue azioni e controllerai il risultato”.

“Gli amici a volte si sentono minacciati dal tuo successo. Gli alleati capiscono che il tuo successo non toglie nulla a loro”.

“Possono toglierti tutto: la casa, i soldi, i vestiti, le auto, l’aereo. Ma c’è una cosa che non possono toglierti: l’istruzione e le cose che hai imparato. L’unica risorsa su cui potrai contare se davvero dovessi perdere tutto è proprio la tua istruzione”.

“Tutti sperimentano la paura. Tutti. Non mi interessa quanto pensi di essere coraggioso, tosto o temerario. C’è qualcosa che ti scatena dentro la paura e ti fa battere il cuore all’impazzata. Magari solo per un attimo, o magari più a lungo. Ma non puoi evitarlo. La paura è istintiva, siamo fatti così. La paura ti dice che manca solo un minuto quindi il momento per vincere è adesso. Il dubbio ti dice che manca solo un minuto, quindi la sconfitta è vicina. La paura dice “Posso farcela”. Il dubbio dice: “Sono fottuto””.

“La vittoria è questo: un tremendo atto di fiducia in te stesso. La vittoria ti porta su quell’aereo e ti spinge fuoti dal portellone prima che tu possa controllare per l’ennesima volta se il tuo paracadute è ben fissato”.

“Sono quattro gli elementi costitutivi della vittoria che determinano il tuo modo di gestire la paura, i dubbi e l’inevitabile salto nel vuoto: talento, intelligenza, competitività, resilienza. La resilienza è la capacità di continuare a lottare quanto la paura ti suggerisce di scappare. È la capacità di vedere che tutto può andare male e mantenere il controllo di quello che piò ancora andare bene”.

“In fondo vincere è l’immortalità. La tua eredità, il culmine del tuo lavoro, quello che hai costruito, quello a cui hai contribuito. È l’impatto che hai avuto sugli altri, i ricordi che hai lasciato, quello che hai fatto per il prossimo e per te stesso”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Maggio 2024, 12:02
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