Incaprettamento, cos'è la tecnica “hog-tie” usata per arrestare Matteo Falcinelli: la stessa di George Floyd (vietata in alcuni Stati)

Questa tecnica di arresto è considerata da molti esperti come un vero e proprio metodo di tortura

Cos'è la tecnica “hog-tie” usata per arrestare Matteo Falcinelli: la stessa di George Floyd (vietata in alcuni Stati)

Nella notte tra il 24 e il 25 febbraio, Matteo Falcinelli, studente spoletino della Florida International University, è stato arrestato dagli agenti della polizia di Miami in circostanze che sollevano serie preoccupazioni sui metodi usati dalle forze dell'ordine. Secondo i rapporti, Falcinelli è stato immobilizzato per 13 minuti in una posizione estremamente dolorosa e pericolosa: a pancia in giù, con le mani (dietro la schiena) legate ai piedi mediante una cintura di nylon, una pratica conosciuta come “hog-tie” negli Stati Uniti e “incaprettamento” in Italia. Questa tecnica di arresto, oltre ad evocare immagini di antiche e barbare punizioni, è considerata da molti esperti come un vero e proprio metodo di tortura.

La tecnica

L'hog-tye o incaprettamento rientra nelle cosiddette pratiche di "contenzione massima prona" o "contenzione a quattro punte", termini tecnici usati per mitigare l'impatto di questa pratica nell'immaginario comune. Sia in inglese che in italiano, c'è un forte richiamo al mondo animale: in America, infatti, è questo il modo in cui gli allevatori incatenavano i maiali (hogs) prima di ucciderli. I rischi sono molteplici, come quello di asfissia posizionale, motivo per cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva già espresso preoccupazioni nel 1995.

I rischi 

L'incidente che ha visto vittima George Floyd nel 2020 a Minneapolis, soffocato durante un arresto simile, ha riacceso il dibattito sull'uso di tali tecniche, spingendo alcuni stati Usa, come la California e lo Stato di Washington, a vietarne completamente l'uso. Tuttavia, non tutti gli stati e le autorità locali hanno seguito questo esempio. Miami, dove è avvenuto l'arresto di Falcinelli, è uno di questi. Molte forze dell’ordine ne hanno autonomamente bandito l’uso, come nel caso di New York e Los Angeles.

I dati raccolti dalla NBC rivelano che almeno una ventina di persone negli Stati Uniti hanno perso la vita a causa di tecniche di immobilizzazione brutali adottate dalla polizia. La morte di Floyd è solo l'esempio più eclatante di un problema molto più ampio, che continua a provocare vittime e a sollevare interrogativi sulle pratiche di arresto e contenzione.

Il caso Falcinelli

A proposito del caso Falcinelli, Amnesty International, tramite il portavoce della sezione italiana Riccardo Noury, ha definito l'uso dell'incaprettamento una forma di trattamento illegale e ingiustificato, che non trova alcuna giustificazione nella sicurezza, soprattutto quando la persona immobilizzata non rappresenta una minaccia immediata. 

Lo studente italiano, 25 anni di Spoleto, è stato gettato a terra dagli agenti con il volto sull’asfalto e il ginocchio sul collo. È successo a Miami Beach in un locale notturno la sera tra il 24 e il 25 febbraio ma il giovane ha raccontato la sua storia solo ora per paura di ritorsioni. Da quello che si riesce a vedere online sui registri pubblici della polizia, il ragazzo sarebbe colpevole di violazione di proprietà privata, resistenza e aggressione a pubblico ufficiale. Le immagini delle violenze della sera del 24 febbraio provengono dalle body cam indossate dagli agenti che l’avvocato che sta seguendo la vicenda ha ottenuto dalla procura solo il 12 aprile. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Maggio 2024, 13:22
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