Il giornalista prima ha chiesto al presidente perché avesse definito «un'invasione» la carovana di migranti proveniente dal Messico, poi - rifiutandosi di restituire il microfono - ha chiesto delle interferenze russe nelle passate elezioni presidenziali.
Trump, palesemente indispettito dall'atteggiamento di Acosta, ha risposto all'inviato della CNN definendolo una «persona terribile e maleducata». Inoltre il tycooon americano ha affermato: «Onestamente, credo che lei dovrebbe lasciarmi governare il paese. Lei si occupi di CNN». Quando qualche ora dopo Acosta ha provato a rientrare nella Casa Bianca, un agente della security gli ha revocato il pass, come si vede dalle immagini filmate e diffuse su Twitter dallo stesso giornalista. Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca, ha così motivato in un tweet l'esclusione dell'inviato americano: «Il presidente Trump crede in una stampa libera e accetta di buon grado domande scomode sulla sua amministrazione. Tuttavia non possiamo tollerare che un giornalista metta le mani addosso a una giovane donna che sta solo cercando di fare il suo lavoro».
The US Secret Service just asked for my credential to enter the WH. As I told the officer, I don’t blame him. I know he’s just doing his job. (Sorry this video is not rightside up) pic.twitter.com/juQeuj3B9R
— Jim Acosta (@Acosta) 8 novembre 2018
Il riferimento è al momento in cui Acosta si è rifiutato di restituire il microfono alla dipendente della Casa Bianca nel corso della conferenza stampa incriminata, ma tutti i giornalisti presenti smentiscono che l'inviato CNN abbia messo le mani addosso a qualcuno. La CNN ha definito la decisione di Trump «una scocciante violazione del protocollo» e ha espresso pieno appoggio al suo giornalista. L'emittente americana ha aggiunto che la sospensione del pass di Acosta sarebbe una «ritorsione per le domande incalzanti fatte in conferenza stampa» e ha accusato Sarah Sanders di avere mentito.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Novembre 2018, 15:47
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