La sommossa davanti ai licei Saint-Exupery e Jean-Rostand di Mantes-la-Jolie ha portato ieri a 153 fermi sul totale di oltre 700 in tutta la Francia. Due auto e decine di cassonetti sono stati incendiati, il rettorato ha parlato di «bombole di gas» che erano state portate davanti alla scuola e di bottiglie Molotov. I poliziotti hanno affermato di essersi ritrovati in 15 di fronte a 122 giovani con atteggiamento «ostile» in possesso di «pietre, armi improprie, bastoni e mazze da baseball».
Per Benoit Hamon, ex candidato socialista alle presidenziali e ora leader di Generation-S, «questa non è la Repubblica.
La gioventù francese umiliata. Ma cosa cerca il potere se non la rabbia?». La ex ministra ecologista Cecile Duflot ha twittato: «semplicemente intollerabile». «Mi rendo conto della forza delle immagini - è invece la reazione della ministra della Difesa, Florence Parly - ma bisogna anche guardarle con distacco, prospettiva, bisogna capire i motivi per cui i poliziotti sono dovuti intervenire. Ci sono state molte violenze, durante le quali gli studenti stessi si sono messi in pericolo con le loro stesse azioni».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Dicembre 2018, 17:13
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