In Trentino e in Veneto sugli Altipiani della Grande Guerra

In Trentino e in Veneto sugli Altipiani della Grande Guerra

di Marina Moioli
Per chi percorre in direzione nord l’Autostrada del Brennero, da Modena verso il confine con l’Austria, il casello di Rovereto segna il confine con la storia, quella scritta con la S maiuscola. Da lì infatti comincia un itinerario lungo i luoghi legati alla Prima Guerra Mondiale, quelli che Paolo Rumiz ha definito «una linea infinita di pinnacoli, camminamenti e fortini, balaustre su un’Italia stupenda e selvaggia».



Prima tappa, gli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, tre borghi circondati da splendidi boschi di conifere che furono teatro di avvenimenti bellici durante la Grande Guerra. Qui ancora oggi, oltre a tanti altri ricordi, su una lapide di marmo bianco dell’ex forte austro-ungarico di Gschwent-Belvedere a Lavarone (l’unico rimasto totalmente intero e sede di un piccolo, commovente museo) si può leggere questa iscrizione: «Nell’anno 1935 S. M. Vittorio Emanuele III re d’Italia, visitava questo forte, reso al silenzio dalla vittoria italiana». Caratteri incisi che ricordano come i tre altipiani trentini rappresentassero ai tempi della Prima Guerra Mondiale la linea avanzata degli austriaci, trasformata in un formidabile sbarramento di sette fortezze progettate dal generale Kpmrad von Hotzendorf. A ricordare la «guerra delle fortezze» (in seguito distrutte da Mussolini negli Anni Trenta per recuperare il ferro delle fortificazioni) oggi rimangono, oltre ai forti e ai tanti camminamenti di montagna, il piccolo cimitero austriaco di Folgaria (con i nomi e le lapidi dei soldati «nemici») e la «Scala dell’Imperatore», in ricordo della visita di Carlo d’Austria al fronte nel 1916.



Passando in territorio veneto, nel confinante Altopiano di Asiago, si può visitare l’interessante Ecomuseo all’aperto di Monte Zebio, dove si trovano trincee, postazioni, cannoniere e resti di baracche recuperate. Il sito è comodamente raggiungibile dal centro di Asiago, in 20 minuti d’auto o in un’ora circa a piedi da contrada Rigoni di Sotto, lungo una strada bianca immersa in un bosco di abeti e faggi. Grazie alla sua posizione centrale lo Zebio divenne un caposaldo importantissimo della linea di resistenza austriaca che tra l’estate del 1916 e l'autunno del 1918 si snodava dalla Val d’Assa all'Ortigara. Per questo motivo venne attrezzato alla difesa con un complesso sistema di trincee, gallerie e postazioni in caverna ancor oggi in gran parte conservate.



Qui è possibile visitare il Caposaldo austro-ungarico di quota 1706 di Crocetta dello Zebio, una linea di difesa inespugnabile, oltre al reticolo delle posizioni austro-ungariche verso Monte Rotondo e Monte Interrotto, ma anche il sistema dei collegamenti italiani tra le retrovie e le prime linee. Conclusa la visita a Monte Zebio si torna ad Asiago per proseguire in direzione Gallio, da cui si può raggiungere comodamente il Rifugio Campomuletto (a quota 1602), situato in una posizione splendidamente isolata, circondato da ampi pascoli e distese di boschi e attrezzato per fornire servizi di bar, ristoro, ristorante e pernottamento. Qui si possono degustare formaggi d’alpeggio e salumi tipici, oltre ai piatti della tradizione gastronomica locale. Il rifugio si trova sulla strada che conduce alle località storiche dell’Ortigara ed è quindi un punto di riferimento ideale per le escursioni nei dintorni. In prossimità del Rifugio si trova infatti il «Sentiero del silenzio», un tracciato ad anello di circa due chilometri che si snoda attraverso il bosco dove sono state installate 10 opere artistiche di grande suggestione, opera dell’architetto Diego Morlin, che hanno per tema gli eventi bellici che si sono svolti in questi luoghi.



I NOSTRI CONSIGLI



Per informazioni

www.folgarialavaroneluserna.it

www.ecomuseograndeguerra.it

www.campomuletto.it

/www.sentierodelsilenzio.it



Dove dormire

Hotel Rovereto, Corso Rosmini 82/D, Rovereto (Tn), tel. 0464.435222, www.hotelrovereto.it

Un hotel d’atmosfera in pieno centro, a pochi passi dal Mart. Ottimo anche l’annesso ristorante «Novecento».



Post Hotel, Via E. Colpi 120/124, Folgaria (Tn), tel. 0464.721371, www.folgariaposthotel.it

Un indirizzo di charme all’insegna del benessere.



Sporting Residence, Corso IV Novembre 77, Asiago (Vi), tel. 0424.462177,

www.sportingasiago.com

Uno splendido resort di montagna.



Meltar Boutique Hotel, Via Meltar 1, Asiago (Vi), tel. 0424.460626, www.meltarhotel.com

Meta ideale per una vacanza all’insegna del benessere e dello sport (trekking, nordic walking, mountain bike, equitazione).



Dove mangiare

La Segheria, Via F. Filzi 45, Folgaria (Tn), tel. 0464.721322

Ambiente accogliente in una vecchia segheria dell’800 e ottima cucina locale.



Ristorante La Tana piazzetta G. B. Pertile 4 , Asiago (Vi), tel 0424.462521, www.latanaristorante.it

Per un viaggio gastronomico tra le erbe di montagna guidati dallo chef Alessandro Dal Degan.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:39
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