Le fontanelle di Roma in un'app: ecco la mappa dei mitici Nasoni

Le fontanelle di Roma in un'app: ecco la mappa dei mitici Nasoni

di Luisa Mosello
Alla ricerca del nasone perduto. Ovvero la mitica fontanella in ghisa che campeggia in vari angoli della Città Eterna. Ma che spesso non si trova, proprio quando si ha bisogno di dissetarsi o solo voglia di una bella bevuta. In qualsiasi momento della giornata e in ogni stagione dell’anno. Per questo esiste la mappa delle fontanelle che non è nuovissima ma conosciuta poco e niente. Una sorta di censimento idrico che oltre a rappresentare un servizio utile ai romani on the road e ai turisti in visita nella Capitale, è anche uno strumento di risparmio e di tutela dell’ambiente. Perché si beve l’acqua gratis e non si sommerge il pianeta con montagne di bottiglie-rifiuti in acquistate al supermarket. In realtà le mappe sono diverse ma l’obiettivo è sempre lo stesso. Quello a cui mirano anche i moderni distributori d’acqua che si stanno diffondendo in diversi quartieri di Roma.
 

C’è  Watermap che fa da cicerone fra le fontanelle che erogano acqua potabile: delle 2.500 presenti in tutta la città vengono segnalate quelle del centro storico, ovvero le  220 dentro le mura. Una cartina che può essere aggiornata in base alle nuove segnalazioni e dovrebbe essere presto disponibile anche su Google Maps. Ora è in formato PDF per il download si può scaricare semplicemente con un click direttamente dal sito www.wateronline.info/wp-content/uploads/2011/12/MAPPA_Watermap_Roma.jpg. La mappa non segnala solo le fontane con acqua potabile ma anche quelle storiche, i siti archeologici, i mezzi di trasporto e i luoghi da non perdere. Ed è «un invito a contrastare l’inquinamento ambientale prodotto ogni giorno dal Pet, polietilene tereftalato utilizzato per la conservazione delle acque minerali».

Sulla stessa onda anche Fontanelle.org, progetto di “design partecipativo” ideato dall’Associazione Culturale A8b.it a Roma e non solo. Mappe di questo tipo ce ne sono anche a Milano e nel nord Italia e puntano a segnalare e in qualche modo a celebrare questi forzieri pubblici e liberi che custodiscono un’acqua che, grazie ai quasi 250 controlli all’anno, è ottima da bere. Poi c’è la mappa di Acea, un opuscolo tascabile in italiano e in inglese con la cartina dove sono segnalati gli oltre 200 nasoni del I Municipio, tante notizie utili sulle famose fontanelle della capitale e le caratteristiche di qualità dell'acqua potabile distribuita nella Capitale: sicurezza igienica, gradevolezza, basso contenuto di sodio. E c’è anche la App dell’Acqua di Roma a portata di mano, ovvero la versione della mappa dei nasoni disponibile per iPhone, iPad e IPod Touch.

L'applicazione è scaricabile gratuitamente da iTunes: http://itunes.apple.com/it/app/acqua-a-roma/id384493422?mt=8). 
Con queste guide comode e per l’appunto a portata di mano si può dare il via anche a un vero e proprio tour fra le sorgenti urbane capitoline che fanno da segnaletica a tanti luoghi delle meraviglie romane. Nel cuore della città, all’interno della Ztl che in questo caso diventa Zona a bevuta illimitata. Fra i diversi nasoni dell’Urbe degni di nota sono alcuni rari «progenitori» come i cilindrotti di ghisa a tripla uscita, impiantati dopo l’Unità d'Italia, dei quali ne restano solo tre. Dove si trovano? Due sono perfettamente funzionanti: uno è al centro della piazza della Rotonda al Pantheon e l’altro è a via delle Tre Cannelle dal nome che deriva proprio da questa fontanella incastonata fra le scale che salgono da via Iv novembre a un passo da piazza Venezia. Il terzo invece è asciutto ma è ugualmente da vedere perché si trova alle pendici del Palatino dove Roma venne fondata, su via di San Teodoro accanto all’ambasciata belga, nella strada fra le più affascinanti e impregnate di memoria della Città ,
Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Ottobre 2016, 20:19
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