Viaggio nel tempo in Québec: una giornata nel villaggio fantasma di Val-Jalbert

Viaggio nel tempo in Québec: una giornata nel villaggio fantasma di Val-Jalbert

di Francesca Spanò
Un immenso palcoscenico naturale dove è la luce a creare l’atmosfera: a volte romantica e selvaggia, altre volte quasi tetra e suggestiva. Inizia così uno dei racconti canadesi più affascinanti. Lo stesso che il Québec ha da narrare sulla sua storia recente ai visitatori che vogliono prendere parte ad un vero e proprio viaggio nel tempo. Se l’uomo non è ancora in grado di tornare indietro nelle epoche, nel villaggio fantasma di Val-Jalbert essere proiettati direttamente nel 1920 è un’esperienza che ha poco di turistico ma è particolarmente emozionante. Il giro nel sito storico inizia a bordo di un grazioso trenino, mentre davanti agli occhi scorrono una serie di immagini di quello che era questo luogo ad inizio del secolo scorso. Scelto uno dei tanti tour e conosciuto il simpatico “cantastorie” che accompagna con canzoni a tema il giro, la guida comincia a raccontare.
 

Tutta la verità su Val-Jalbert

Mentre donne indaffarate a sistemare la loro dimora e in graziosi abiti dal look novecentesco salutano chi passa, si incontra un vero negozio un tempo usato per i generi di prima necessità ed oggi diventato uno shop per i souvenir. Nel frattempo, si scopre che il borgo fu fondato nel 1901 e per l’epoca era piuttosto moderno, tanto da avere persino l’acqua e la corrente elettrica. Non ha nulla o quasi di scenico, qui tutto è reale e si trova nella regione di Saguenay-Lac-Saint-Jean a 8 chilometri a nord-ovest della città di Chambord.

Era stato creato per ospitare coloro che lavoravano nella locale fabbrica di cellulosa con le loro famiglie e al suo interno non mancava nulla. La scelta del luogo, ovviamente, non era casuale: tutto è cresciuto intorno alle splendide cascate Ouiatchouan, perfette anche per far funzionare i moderni macchinari della cartiera. Venti metri più alte di quelle del Niagara ma più strette avevano sin da subito colpito il fondatore, Damase Jalbert, politico canadese. La produzione di carta da giornale era fiorente e richiestissima in Inghilterra e America. Come sempre, però, non tutti i racconti hanno un lieto fine e nel 1927, improvvisamente, la richiesta di carta iniziò a diminuire costringendo tutti ad una decisione dolorosa: lasciare il paese. Già dal 1929. Abbandonato a se stesso, fu riscoperto dalla comunità hippie che qui trascorreva giornate di relax in mezzo alla natura e diventò un parco aperto al pubblico nel 1960.

Una gita tra case d’epoca

Le abitazioni sono state in parte riprese e all’interno di alcune si può anche soggiornare. Sono circa 70 e dal 1996 il Ministero della Cultura e delle Comunicazioni del Québec, ha designato il villaggio come patrimonio locale, mentre le strutture presenti continuano ad essere sistemate e ben mantenute. Di fatto, questa resta in zona la seconda attrazione più visitata dopo lo zoo di St-Félicien.

L'esperienza di vita come lo era negli anni '20, si può ricreare dormendo in una delle 24 stanze a disposizione dei turisti, rispettivamente in quattro case con quattro camere arredate in stile d'epoca e 8 che si trovano al secondo e al terzo piano del corpo centrale della cittadina. Il prezzo orientativo è di 299 dollari canadesi compresi colazione, pranzo, cena, attrazioni giornaliere il giorno successivo al pernottamento e parcheggio. In più, dopo aver scoperto le cascate in ogni angolo e aver provato la teleferica per osservarle più da vicino, si può prendere parte ad un immersive show che racconta tutti i segreti di Val-Jalbert.

I 900 abitanti di un tempo, svolgevano la loro vita soprattutto intorno al general store, il negozio dove acquistavano tutto, ma c’era pure la scuola, la chiesa e l’ufficio postale. Tutt'ora non mancano le leggende legate alla possibilità che ancora oggi vi si aggiri qualche fantasma, in particolare quello di una bellissima donna, ma certamente il luogo ha qualcosa di pittoresco che nel corso di un viaggio in questo tratto di Canada, va scoperto.

Come arrivare dall’Italia

Al villaggio si può arrivare noleggiando un’auto, giungendo dall’Italia grazie ad Air Transat. La compagnia aerea con sede a Montréal, opera voli di linea e voli charter e serve 90 destinazioni in 25 paesi. Vincitrice del Premio Skytrax 2015, come miglior vettore nord americano per i viaggi vacanze, vanta voli non-stop da Roma, Venezia e Lamezia per Montréal e Toronto e da quest’anno anche alla volta di Vancouver, in esclusiva per l’Italia da Roma Fiumicino. La compagnia, riserva inoltre sempre grande attenzione ai suoi clienti, puntando su tecnologia, food e servizi di bordo.
 
 
 
 
 

 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Luglio 2016, 16:40
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