La primavera
che volta pagina

La primavera che volta pagina

di Flaminia Bolzan

Che imbroglio era? E soprattutto, che fretta c’era? Se canticchi e te lo chiedi sempre, ogni anno, ti dico che oggi è attuale più che mai. L’imbroglio è chiaramente quello dell’illusione che si crea in un’idea, quella di ciò che “potrebbe essere”. Rigorosamente al condizionale. Una sequela di frasi piene di “se”, seguiti dal “non”. Le condizioni nella realtà, fattualmente non ci stanno. Perciò mi sbrigo io a dirti che non può essere nulla, è stato, se mai, un incontro. Semplice, andato a male. Come il latte che scade. Non poteva essere nulla di più. Non è, nè sarà, nulla di più. Manca un presupposto, il suo, che è l’intenzione. La fretta invece, c’era e c’è. Quella di imboccare la strada vostra. La primavera non è maledetta in questo caso, anzi è un buon assist metaforicamente parlando, non solo perché simboleggia la rinascita, ma soprattutto perché porta un clima mite che favorisce le uscite serali, le passeggiate al tramonto e soprattutto le nuove occasioni. La fretta che è sempre cattiva consigliera, nel caso specifico è una botta di fortuna, ti può risparmiare un’attività inutile che è quella di stare a rimuginare sul perché certe cose svaniscono in una bolla di sapone. Per quanto difficile possa apparire all’inizio ci vuole una buona dose di coraggio e un pizzico di pelo sullo stomaco, la volontà di fare un gradino che ti porti sul piedistallo della tua esistenza e soprattutto la consapevolezza di avere in te la dote di saper voltare pagina, ma anche il cinismo di fregartene.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Marzo 2024, 06:00