Balli di gruppo sulla spiaggia di Tel Aviv, mentre in riva al mare giovani giocano a pallavolo e prendono il sole. Famiglie che passeggiano con i bambini piccoli e c'è anche chi fa jogging e va in bicicletta. Mamme infastidite con le autorità per la decisione di chiudere gli asili e le scuole, «l'attacco è passato ora apriteli». Sono le immagini provenienti da Tel Aviv la mattina dopo il primo attacco diretto dell'Iran contro Israele.
Il racconto di un medico italiano
Un attacco di oltre trecento tra droni e missili, il 99 per cento dei quali è stato abbattuto. «Il restante un per cento è passato per una mera valutazione economica, sui costi necessari ad abbattere un obiettivo che sarebbe caduto in una zona desertica senza causare gravi danni», spiega all'Adnkronos da Tel Aviv Roberto Della Rocca, medico italiano che fa parte del partito israeliano sionista Meretz. «È stata una notte di tensione», racconta, ma «ce lo aspettavamo» e «quando abbiamo capito che Tel Aviv non sarebbe stata colpita, che era tutto concentrato sulle Alture del Golan, sul Negev e su Gerusalemme come atto dimostrativo, siamo andati a dormire».
A Tel Aviv, racconta Della Rocca, non è stato necessario andare a rifugiarsi nella camera di sicurezza perché «non sono suonati gli allarmi.
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Aprile 2024, 19:13
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