Harvey Weinstein, la Corte dello stato di New York revoca la condanna per reati sessuali: «Lacrime di gioia»

Harvey Weinstein farà appello il 20 maggio per ottenere la revoca della sua condanna in California

Harvey Weinstein, la Corte dello stato di New York revoca la condanna per reati sessuali: «Lacrime di gioia»

di Redazione web

Con quattro voti a favore e tre contrari La Corte Suprema dello Stato di New York ha revocato la condanna di Harvey Weinstein per reati sessuali, citando prove erroneamente introdotte durante il processo. La Corte ha stabilito che il giudice che nel febbraio 2020 ha condannato Weinstein a 23 anni di prigione ha commesso un errore chiamando a deporre donne le cui accuse non erano parte delle incriminazioni nei confronti dell'ex produttore. 

Ha «pianto lacrime di gioia in prigione» quando ha appreso della cancellazione della sua condanna a New York ha detto la portavoce dell'ex produttore, Juda Engelmaye. «Era felice che qualcuno lo avesse finalmente ascoltato. E adesso aspetta di sapere dai suoi avvocati e dal sistema penitenziario quali sono i prossimi passi», ha aggiunto la Engelmaye. 

 

La revoca

La corte d'appello ha ritenuto fondata la tesi della difesa che l'accusa non può utilizzare «condanne precedenti o prove della precedente commissione di atti criminali, viziosi o immorali specifici» per stabilire la «propensione alla criminalità» dell'imputato. La Corte d'Appello di New York ha ordinato un nuovo processo. La decisione, si legge sull'Ansa, non influisce sulla condanna per stupro di Weinstein del 2022 in California. «La nostra conclusione - recita la sentenza della Corte di Appello di New York - è che il tribunale di primo grado ha erroneamente ammesso testimonianze di presunti atti sessuali precedenti non oggetto dell'accusa, commessi contro persone diverse dalle denuncianti dei reati sottostanti.

Il rimedio per questi gravi errori è un nuovo processo».

Me Too

Nel 2020, Lauren Young e due altre donne, Dawn Dunning e Tarale Wulff, testimoniarono sui loro incontri con Weinstein sulla base di una legge statale che autorizza deposizioni su «precedenti malefatte» per dimostrare uno schema di cattivi comportamenti da parte dell'imputato. Oggi la Corte ha stabilito che «nel nostro sistema di giustizia l'accusato ha diritto a rispondere solo del crimine per il quale è stato incriminato».

Oltre cento donne hanno accusato nel 2018 Weinstein di reati a sfondo sessuale e le loro storie collettive sono state la pietra angolare su cui si è fondato il movimento #MeToo. In termini legali però la condanna a New York dell'ex boss di Miramax è sempre stata controversa e i ricorsi in appello dei suoi avvocati, secondo gli esperti, avevano sempre avuto una chance.

L'appello

Harvey Weinstein farà appello il 20 maggio per ottenere la revoca della sua condanna in California. Lo ha detto la sua avvocata, Jennifer Bonjean, osservando che il verdetto di oggi sul ricorso a New York rafforzerà la posizione del suo cliente. «I giurati erano rimasti sopraffatti dalle prove sul suo cattivo carattere, prove che non erano legittime e che, a nostro avviso, hanno inficiato l'intero processo in California», ha detto la legale. 

In una conferenza stampa a New York, Arthur Aidala, l'avvocato dell'ex boss di Miramax, ha detto che il suo cliente sarà presto trasferito in una struttura più vicina alla città. «Ricominceremo da zero con il nuovo caso», ha detto il legale. Weinstein è attualmente recluso in un carcere dello stato di New York vicino a Syracuse. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile 2024, 21:05
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